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Quesiti refendari 2009

Ultima modifica 22 aprile 2022

Tornata referendaria del 21-22 giugno 2009.
‘Abrogazione di alcune disposizioni della legge elettorale’
I quesiti – attraverso una serie di abrogazioni mirate delle disposizioni vigenti – sono tesi a determinare il cambiamento del sistema elettorale di Camera e Senato, con riguardo alla configurazione del premio di maggioranza e alla disciplina delle candidature.

I quesiti referendari:
Il quesito n. 1 (scheda verde)  relativo al premio di maggioranza nazionale per la Camera dei deputati, è stato intitolato dall’Ufficio centrale per il referendum: «Elezione della Camera dei Deputati – Abrogazione della possibilità di collegamento tra liste e di attribuzione del premio di maggioranza ad una coalizione di liste» .
Esso intende abolire le ‘coalizioni’: vince il premio di maggioranza - che garantisce 340 seggi - il partito (ovvero la ‘lista’) che ottiene più voti; partecipano alla ripartizione dei seggi le ‘liste’ che ottengono almeno il 4% dei voti su base nazionale.

Il quesito n. 2 (scheda bianca)  
relativo al premio di maggioranza regionale per il Senato, è stato intitolato dall’Ufficio centrale per il referendum: «Elezione del Senato della Repubblica – Abrogazione della possibilità di collegamento tra liste e di attribuzione del premio di maggioranza ad una coalizione di liste» .
Anche tale quesito intende abolire le coalizioni: vince il premio regionale - che garantisce il 55% dei seggi della Regione - il partito (ovvero la ‘lista’) che ottiene più voti; partecipano alla ripartizione dei seggi le liste che ottengono almeno l'8% dei voti su base regionale.
I quesiti nn. 1 e 2 sono stati ritenuti ammissibili dalla Corte costituzionale con le sentenze n. 15 e 16 del 2008.
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  Il quesito n. 3 (scheda rossa)    relativo alla disciplina della candidature, è stato intitolato dall’Ufficio centrale per il referendum: «Elezione della Camera dei Deputati - Abrogazione della possibilità per uno stesso candidato di presentare la propria candidatura in più di una circoscrizione».
Tale quesito intende abolire le cosiddette ‘candidature multiple’, ossia la possibilità di candidarsi in più circoscrizioni in liste aventi il medesimo contrassegno, con successiva eventuale opzione nel caso di elezione in più di una circoscrizione. Il quesito n. 3 è stato ritenuto ammissibile dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 17 del 2008


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